Ritratto - Cos'è per me...
date » 15-09-2017 18:39
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la capacità di svelare un carattere è l’essenza di un buon ritrattista”, “un buon ritratto coglie un momento di immobilità nei flussi quotidiani delle cose quando l’interiorità di una persona riesce a trapelare” (Inge Morath)
“Ritratto è esprimere una persona mediante la sua effigie. Il ritratto, perciò, occupandosi della persona, che è una unità fondamentale di pensiero, sentimento e azione, è sempre ritratto psicologico, altrimenti la figura umana viene ridotta al rango della rappresentazione di una bottiglia o di una coppia d’uova...”.
(Renzo CHINI)
"Quando si fa il ritratto a una persona, si può assumere un’infinità di atteggiamenti verso questa persona e farle assumere un’infinità di atteggiamenti verso chi la fotografa. Non c’è ritratto più ritratto di quello dove la persona si mette lì, in posa, consapevole della macchina, e non fa altro che posare. Solitamente, quando si dice che si vuole essere naturali, non s’intende naturali verso se stessi, ma naturali verso la macchina, cioè verso il fotografo, come per ingannarli.
Invece, fotografare qualcuno mentre fa qualcosa è registrare un fatto, quindi è fare cronaca. Il ritratto in un certo senso è qualcosa di più nobile rispetto alla fotografia di cronaca, purché non ci sia nessuna reticenza, nessuna finzione verso l’operazione nel suo insieme, che deve essere la più scoperta, la più diretta possibile".
(Ugo Mulas)

